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giovedì 7 luglio 2011

Maria di Borgogna

Articolo di Sergio Pesce estrapolato da Studi artistici Tirolesi n56, 2010, p.32


Le attribuzioni hanno sempre rappresentato n terreno particolarmente delicato ma al tempo stesso suggestivo per gran parte degli storici dell'arte che abbiano intrapreso un'indagine rivolta a Michael Pacher. Il silenzio dei documenti e non meno importante, il risicato corpus dell'autore crearono involontariamente un terreno fertile a varie congetture che ancor oggi anche se "digerite" a fatica da una certa parte di critica, stanno lentamente cimentandosi in quell'atteggiamento che vuol conferire a Michael Pacher la maggior parte delle opere quattrocentesche presenti nel Tirolo meridionale. Il ritratto di Maria di Borgogna (consorte dell'Imperatore Massimiliano I) eseguito tra il 1475 e il 1490 fu definita opera autografa, dallo storico Giorgio Bonsanti (in Paragone, 397, PP.19-39). Oltre ad essere fermamente contrario a questa ipotesi, le date mal si inseriscono nel percorso storico temporale dell'autore. La ritrattistica teutonica non era consona a mostrare il soggetto di profilo, e la mano è certamente quella di un incisore(...)

Il blog nasce dalla volontà del fondatore Sergio Pesce, per mettere a disposizione quanto è riuscito a studiare e a scoprire sull'artista. Il materiale è stato pubblicato in varie riviste specialistiche e spiegato lungo varie conferenze. Il tutto troverà spazio, a breve, in un libro in uscita prossimamente.
Per informazioni sul'artista tirolese potrete scrivere a fmeditore@libero.it

domenica 3 luglio 2011

San Wolfango



Il Bote fùr Tirol nel 1838 scrisse:"(...) Non vi è alcuna ragione di supporre che le opere d'arte nell'altare di san Volfango siano di due mani diverse. In ambito storico-artistico non sono rari i casi di maestri che hanno operato e si sono distinti in più di una disciplina, l'intaglio del legno è bello, e se non raggiunge la bellezza dei dipinti, ciò dimostra che Pacher era più bravo a dipingere che non ad intagliare il legno."
Oltre all'evidente carattere romantico, che sfocerà sul finire del secolo nell'estetica crociana, il valore pubblicistico di questo testo rimarca una posizione oggi superata non solo dalle analisi agli infrarossi, ma anche da quelle stilistiche. Entrambe in sostanza confermano la presenza di almeno due mani diverse nell'agire pittorico, concluso certamente nel 1481.





Il blog nasce dalla volontà del fondatore Sergio Pesce, per mettere a disposizione quanto è riuscito a studiare e a scoprire sull'artista. Il materiale è stato pubblicato in varie riviste specialistiche e spiegato lungo varie conferenze. Il tutto troverà spazio, a breve, in un libro in uscita prossimamente.
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