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lunedì 26 settembre 2011

Michael Pacher tra Fiamminghi e Italiani



Rogier van der Weyden, pseudonimo di Rogier de la Pasture











Sandro Botticelli, vero nome Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi



Il contrasto formale tra la pittura fiamminga e quella italiana del XV secolo, tralasciando le minori determinazioni, trovarono un sunto artistico nelle figure di confine come Michael Pacher prima e Albrecht Dürer poi.
Il fiammingo, chiese alla sua arte l'effusione, anche violenta, delle scene raffigurate. Si contentò volentieri d'immagini vigorose che poterono suscitare una reazione emotiva nello spettatore. Si pensi alla dialettica di Jacopo da Seckau. La pittura rinascimentale italiana amò invece l'animo pacato, il disegno sapiente, le figure precise nei loro contorni, la ponderazione.
Nonostante queste posizioni, a prima vista molto distanti, si possono scorgere nel corso del Quattrocento epistole, disegni e codici miniati, che diedero vita ad un intenso scambio culturale.

Per maggiori informazioni scrivi a fmeditore@libero.it


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